Condizionamento e riscaldamento

Che cosa scegliere fra un condizionatore portatile e uno fisso

Contenuto curato da energetico

Quando si deve comprare un condizionatore, è indispensabile decidere se optare per un modello fisso o portatile. Che cosa cambia fra le due soluzioni? Praticamente tutto: il meccanismo di funzionamento, infatti, è il solo elemento che questi due sistemi di climatizzazione hanno in comune, mentre per il resto le differenze sono numerose e significative. Ma entriamo più nel dettaglio, scoprendo che un condizionatore fisso è formato da un diffusore (o anche più di uno) da installare a muro. Noto anche con il nome di split, l’unità interna può essere presente in più locali della casa, mentre è all’esterno che trova posto l’unità esterna, le cui dimensioni sono variabili.

Le caratteristiche di un condizionatore portatili

I condizionatori portatili, invece, si contraddistinguono per le dimensioni compatte. Si tratta di dispositivi che accolgono in sé tutti i componenti, senza parti esterne, e che possono essere portati in giro comodamente grazie alla presenza di ruote. Insomma, basta mettere il condizionatore nel locale che si desidera raffrescare e il gioco è fatto. Come si può intuire, la semplicità di gestione è un grande punto di forza di questa soluzione. Un impianto fisso, infatti, ha bisogno di tubi in rame per fare in modo che gli split possano essere collegati con l’unità centrale, mentre un dispositivo portatile necessita unicamente di una presa di corrente, oltre che di un’apertura che permetta di scaricare l’aria calda verso l’esterno.

Dove comprare il condizionatore

Per comprare un condizionatore, fisso o portatile che sia, il punto di riferimento a cui ci si può rivolgere è sempre Desivero, una realtà nata nel 2015 che aiuta i clienti a scegliere il prodotto migliore per le proprie esigenze. Desivero, infatti, si propone come un ecosistema di servizi e di prodotti, grazie al lavoro svolto da uno staff di esperti.

Il funzionamento di un condizionatore fisso

Un fluido, nel momento in cui evapora – e quindi passa allo stato gassoso da quello liquido – assorbe il calore che si trova nell’ambiente circostante. Nel momento in cui condensa, invece, cede il calore. Nei condizionatori è presente un liquido refrigerante che si trova all’interno di un circuito sotto pressione. A gestire la variazione di stato di questo liquido è un sistema che è formato da un condensatore, da uno scambiatore di calore e da un compressore, che fanno parte dell’unità esterna. Dentro casa, come detto, sono installati i diffusori. Gli utenti devono solo definire la temperatura voluta: a quel punto l’ambiente viene climatizzato grazie all’aria raffreddata che inizia a uscire dagli split. Apparecchi di questo genere possono essere usati anche per la produzione di aria calda in inverno, rimpiazzando o più spesso semplicemente integrando gli impianti di riscaldamento tradizionali.

Il funzionamento di un condizionatore portatile

Come si è detto, il principio di funzionamento di un condizionatore portatile è lo stesso di un impianto fisso, mentre a variare sono semplicemente le dimensioni degli elementi che lo compongono, e che fanno parte di una struttura unica. Occorre solo mettere il dispositivo nel locale che deve essere climatizzato; in questo locale ci devono essere una presa di corrente e una finestra, o comunque un’apertura esterna destinata ad accogliere il tubo di scarico. Attraverso il pannello di controllo si possono definire con facilità i parametri desiderati, e a quel punto il livello di refrigerio sarà mantenuto costante dall’impianto.

La potenza del condizionatore

In vista dell’acquisto di un condizionatore, uno degli aspetti più importanti a cui si deve prestare attenzione è quello che riguarda la potenza, o – per essere più precisi – il potere refrigerante. Si tratta, in poche parole, della capacità di ridurre la temperatura nel più breve tempo possibile. In un modello con split la potenza va da un minimo di 7.000 a un massimo di 14.000 btu; btu è l’unità di misura usata, e corrisponde a british thermal unit per ora di funzionamento. Nel caso di un dispositivo portatile, invece, è difficile che si vada oltre i 12.000 btu. In ogni caso un impianto fisso, a parità di potenza, garantisce un livello di potenza più elevato.

In generale si può ipotizzare un valore di 6.000-7.000 btu per singole stanze fino a 16mq, mentre per monolocali e ambienti grandi fino a 20mq serve una potenza maggiore fino a 8500 btu. La maggior parte dei condizionatori si muove in un range tra i 8.500 e 10.000 btu che sono adatti a un ambiente di circa 25mq. Tra i 10.000 e 11.000 btu si va a raffreddare ambienti fino a 35mq. Superando i 11.000 btu si parla di ambienti oltre i 40 mq. Inoltre, a questo calcolo bisogna pensare anche ad alcuni fattori secondari, come: l’altezza delle stanze, l’esposizione a sud oppure il contatto diretto col tetto, l’indice di efficienza energetica e fonti di calori presenti nelle stanze, come possono essere persone o PC.