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Il nostro patrimonio edilizio ha certamente bisogno di molti interventi per ridurre i consumi energetici. A favore di questo elemento va detto che la tecnologia permette oramai di avere a portata di mano delle soluzioni con le quali possiamo ottenere questo risultato.
Inoltre anche le agevolazioni fiscali da diverso tempo hanno previsto un supporto economico verso le persone interessate a rendere la propria casa più efficiente.
Quali interventi possiamo realizzare?
Volendo dare una priorità ai vari possibili interventi, il più importante è certamente quello con il quale possiamo ridurre la dispersione energetica delle nostre case. Le abitazioni in Italia risalgono per la maggior parte agli anni ‘60 – ‘80 quando il tema del risparmio energetico, almeno per quel che riguarda gli edifici, non era così sentito.
Ridurre le dispersione di energia delle nostre case vuol dire molto semplicemente rendere “l’involucro” più isolato dal punto di vista termico. Rendendo le nostre case più isolate termicamente faremo in modo che il calore prodotto dai sistemi di riscaldamento rimanga in casa invece che uscire all’esterno attraverso le finestre e le pareti.
In concreto ciò vuol dire che il primo passo verso la riqualificazione energetica è sicuramente quello di provvedere alla realizzazione di interventi di isolamento termico delle pareti (e volendo anche del tetto o del sottotetto).
Quali interventi possiamo realizzare per isolare termicamente le pareti ? Abbiamo a disposizione 3 possibilità:
- Realizzare il cosiddetto “cappotto termico” esterno, vale a dire posizionando dei pannelli di materiale isolante sulle facciate esterne (che ovviamente sarà poi ricoperto da uno strato di finitura).
- Se il cappotto termico esterno non fosse realizzabile (ad esempio nel caso di edifici storici) possiamo valutare la posa del cappotto termico interno vale a dire posizionando il materiale isolante sulle pareti interne della casa. Questo intervento ha certamente dei vantaggi ma può creare anche delle situazioni critiche come ad esempio la riduzione dello spazio interno ed una serie di rischi di condensa (cosiddetta “interstiziale”) se l’intervento non viene progettato in maniera ottimale (scegliendo ad esempio i materiali adatti a questo tipo di intervento
- Un’altra possibilità per isolare le pareti è l’intervento di “insufflaggio” che consiste nel riempire l’intercapedine, vale a dire quello spazio vuoto che di norma è presente fra le 2 file di mattoni che compongono le pareti esterne delle case. Quasi tutti gli edifici costruiti fra gli anni ’60 e gli anni ’90 hanno l’intercapedine. Questo intervento ha il vantaggio di essere molto rapido (di solito un appartamento può essere isolato termicamente in una giornata) ed avere un rapporto costi/benefici decisamente interessante. Di contro può avere degli svantaggi in quanto il materiale isolante non può ovviamente isolare le parti dove ci sono colonne, travi, ecc. per cui la parete non rimane completamente isolata come nel caso del cappotto termico. Per questo motivo va progettato bene.
Quali risultati otteniamo con l’isolamento termico ?
- Sicuramente un risparmio sui costi di riscaldamento in quanto il calore tende a restare maggiormente dentro l’abitazione.
- Essendo le pareti isolate termicamente, le stesse rimarranno più calde generando all’interno della casa un maggiore comfort.
- Per ultimo, ma non meno importante, va ricordato che una casa che disperde meno calore aumenta la sua “classe energetica” (che va da “G”, casa poco isolata, ad “A”, casa con un ottimo isolamento termico) e di conseguenza il suo valore economico. Da dati forniti dal settore immobiliare si può stimare in un aumento del 3% del valore dell’immobile per ogni miglioramento di classe energetica. Per cui se una casa passa da classe G a classe D (3 livelli di miglioramento) aumenterà di valore di circa il 9%.
Oltre a isolare le pareti perimetrali possiamo valutare (se siamo in una casa indipendente) o all’ultimo piano di un condominio) di isolare anche il tetto o il sottotetto. Di norma, non dovendo rendere abitabile la zona del sottotetto, si tende a isolare il sottotetto in quanto rende più efficiente l’intervento di isolamento ed inoltre il costo dell’intervento è decisamente più contenuto rispetto ad un intervento sulla struttura del tetto.
L’isolamento termico di un edificio può ridurre di oltre il 40% i consumi energetici di una casa e di conseguenza i costi per il riscaldamento.
L’altro elemento che può eventualmente completare l’intervento di riduzione delle dispersioni termiche della casa è la sostituzione degli infissi con posa di serramenti ad alta efficienza energetica costituiti da telai a taglio termico, doppi o tripli vetri basso emissivi.
Cosa possiamo fare dopo aver isolato termicamente la casa
Dopo questa operazione possiamo valutare di produrre l’energia (necessaria per riscaldare e/o raffrescare le nostre case e per far funzionare gli elettrodomestici) in maniera più efficiente.
Quali interventi possiamo considerare in questo caso ?
Le possibilità sono molte ma le principali e le più diffuse sono:
- L’installazione di un impianto fotovoltaico per produrre energia elettrica con fonti rinnovabili
- La sostituzione del generatore di calore (caldaia) se è molto vecchio o inquinante (ad esempio caldaia a gasolio, ecc.) per installare una caldaia a condensazione o una pompa di calore
Ovviamente ci sono altre possibilità per riqualificare energeticamente le nostre case ma, come per gli interventi precedenti, il tutto va poi inserito in un contesto che tenga conto anche del budget che abbiamo a disposizione per questi interventi di riqualificazione.
In caso di interventi più complessi (ad esempio una ristrutturazione dell’intero edificio) si può valutare la sostituzione dell’impianto di riscaldamento per sostituire, oltre al generatore (caldaia), anche i radiatori (termosifoni) e realizzare quindi un impianto di riscaldamento radiante. Questo sistema consiste in un impianto dove l’acqua calda non circola più nei radiatori ma in serpentine posate nella struttura del pavimento.
Il vantaggio di questo sistema è che la temperatura dell’acqua necessaria per scaldare gli ambienti non deve essere di 70° (o più) come nel caso del sistema a radiatori, ma può essere di circa 35°. Ciò comporta un evidente risparmio di energia dovendo scaldare l’acqua presa dall’acquedotto (intorno ai 15°) non più a 70° ma alla metà di essi.
Quali agevolazioni fiscali sono previste per la riqualificazione energetica ?
Tutti gli interventi sopra descritti beneficiano di diverse agevolazioni fiscali che riassumiamo qui di seguito:
- Isolamento termico: 65% (per i condomini tale percentuale può arrivare al 75%)
- Impianto fotovoltaico: 50%
- Pompe di calore e caldaie a condensazione : 65% (con alcune clausole)
Come vediamo le agevolazioni non mancano. La norma relativa alle detrazioni fiscali è, tra l’altro, in evoluzione:
- Al momento della redazione di questo articolo (maggio 2020) è in vigore inoltre il cosiddetto “bonus facciate” che prevede la possibilità di detrarre il 90% dei costi per interventi di isolamento termico (anche qui vi sono una serie di clausole per cui non è detto che possa essere la soluzione percorribile o interessante per tutti per cui va valutato caso per caso).
- Agli inizio di maggio 2020 il Governo ha presentato una proposta per aumentare la percentuale di detrazione relativa all’ecobonus che passerebbe quindi dal 65% al 110%. Se questa proposta verrà confermata in un decreto legge allora le agevolazioni fiscali diventeranno un vero e proprio volano per il settore degli interventi di riqualificazione energetica.
Per chi fosse interessanto è possibile rimanere aggiornati sulle varie agevolazioni fiscali (e le relative evoluzioni nel corso del tempo) nell’articolo dedicato alle detrazioni fiscali per il risparmio energetico.
Abbiamo quindi visto che le soluzioni, sia dal punto di vista tecnico sia economico, non mancano se vogliamo rendere le nostre case più efficienti e ridurre i consumi che vuol dire anche diminuire anche l’inquinamento che, specie nelle grandi città, è ormai un problema molto serio. Per concludere suggeriamo a chi fosse interessato a valutare questi interventi di iniziare questo percorso attraverso una analisi degli interventi necessari per capire bene cosa serve fare e cosa no. Ad esempio, nel caso dell’isolamento termico, è consigliabile far fare una diagnosi energetica dell’edificio che permetta quindi di identificare le caratteristiche (materiali, ecc.) degli interventi.