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Bici elettrica e a pedalata assistita: cosa c’è da sapere

Bici elettrica a pedalata assistita
Contenuto curato da energetico

Il settore bici elettriche ha ufficialmente messo il turbo e, stando alle proiezioni di mercato più attendibili, il 2017 dovrebbe essere l’anno della definitiva consacrazione per quello che è stato il mezzo a trazione elettrica più venduto del 2016, con oltre 35 milioni di unità presenti in tutto il mondo.

D’altra parte, però, esiste ancora una disinformazione generale che riguarda il comparto e-bike, che si rivela spesso un vero e proprio deterrente per i potenziali acquirenti. Proviamo allora a fare chiarezza, fornendo le risposte ai dubbi più pressanti che riguardano il mezzo elettrico a due ruote.

Bici elettrica e bici a pedalata assistita: cosa cambia

Nel linguaggio comune, i termini ‘bici elettrica’ e ‘bici a pedalata assistita’ sono utilizzati come sinonimi. Nella realtà dei fatti (e di legge), però, le cose non stanno così. La bici elettrica – o e-bike – e la bicicletta a pedalata assistita – o pedelec – sono due veicoli differenti dal punti di vista tecnico, cui corrispondono vincoli normativi e burocratici dissimili.

Secondo il Codice della Strada, sono considerate biciclette a pedalata assistita esclusivamente i mezzi a trazione elettrica che dispongono di un motore con una potenza nominale non superiore ai 250 watt e in grado di sospingere il mezzo fino a una velocità massima di 25 km/h. In assenza di anche solo uno dei due parametri, il mezzo non può essere considerato un pedelec. Bisogna però chiarire che il limite di velocità si riferisce al picco massimo raggiungibile tramite la propulsione del motore: circolare a velocità superiori è possibile, a condizione che vengano raggiunte esclusivamente mediante l’energia cinetica delle proprie gambe.

Sempre dal punto di vista del CdS, la bicicletta a pedalata assistita è considerata alla stregua di una normale bicicletta a trazione meccanica: non sono previsti obblighi relativi alla stipula di un’assicurazione RC né al pagamento del bollo di proprietà (e di conseguenza non sussiste alcun obbligo di immatricolazione); i pedelec possono circolare in tutte le aree autorizzate alle bici tradizionali come piste ciclabili o zone a traffico limitato.

Viceversa, la bicicletta elettrica propriamente intesa è trattata al pari di un ciclomotore di piccola cilindrata e, pertanto, richiede la sottoscrizione di regolare assicurazione e del pagamento del bollo. La e-bike deve disporre di una targa di riconoscimento e non deve sottostare alle limitazioni di potenza e velocità previste per il pedelec.

Bici a pedalata assistita: prezzo di mercato

Il prezzo di una bicicletta a pedalata assistita parte dai 500 euro per i modelli di peggior fattura e può salire fino a cifre di gran lunga più alte. Un pedelec di fascia medio-alta e che garantisce un rapporto qualità-prezzo ottimale è compreso tra 1.000-1.110 e i 1.500 euro. Quando si parla di biciclette di fascia medio-alta si fa riferimento a mezzi realizzati con componenti di qualità (telaio in alluminio, batteria al litio, ecc.), con una buona guidabilità e dal peso anche inferiore ai 23-25 kg, per bici concepite ad uso urbano o escursionistico. Diverso è il discorso se si fa riferimento a biciclette pieghevoli o a mountain bike: in tal caso, le stime di prezzo devono inevitabilmente essere riviste verso l’alto.

I kit di elettrificazione

Il mercato offre la possibilità di entrare in possesso di un pedelec senza la necessità di acquistarne uno in pronta consegna. Basta disporre di una regolare bicicletta e, acquistando uno specifico kit bici elettrica, è possibile elettrificare il mezzo in totale autonomia. Un kit base di elettrificazione è composto da un motore, una batteria e da una centralina, installabili in modalità fai da te e senza il bisogno dell’intervento di un professionista.

Con i kit bici elettrica per l’elettrificazione fai da te, rispetto agli esemplari di pedelec in pronta consegna, occorre compiere ulteriori valutazioni. Il prezzo di mercato è influenzato dalla qualità dei componenti ma anche dagli accessori previsti (computer di bordo, sensori a cadenza, tipologia di motore, ecc.). In media, un kit di buona qualità per principianti comprensivo dei componenti base (batteria, motore e centralina) e di livello accettabile si aggira intorno ai 250 euro.

Biciclette a pedalata assistita: tipologie di motore

A seconda del tipo di motore installato sul mezzo, è possibile distinguere tre differenti tipologie di bici a pedalata assistita.

Il motore centralizzato è installato direttamente sul telaio; si tratta della soluzione più indicata per gli appassionati di trekking, escursionismo e mountain bike poiché è la più resistente alle sollecitazioni del terreno, degli urti e delle vibrazioni che si ripercuotono sulla struttura del veicolo. Ulteriore vantaggio del motore al telaio risiede nel fatto che esso non entra in contatto con le ruote; in caso di forature, non è necessario (a differenze di ciò che accade con le altre due tipologie) rimuovere il kit per eseguire la sostituzione/riparazione. Il principale inconveniente del mezzo è invece rappresentato dal costo di acquisto, mediamente più alto rispetto alle altre alternative.

Il motore installato sul mozzo anteriore si configura come la soluzione agli antipodi della prima: pensato per uso prettamente urbano, l’hub anteriore non offre particolare resistenza allo stress, rivelandosi del tutto inadatto a percorsi impegnativi. il motore anteriore è il più semplice da montare e il più discreto dal punto di vista estetico ma anche il meno performante in termini di potenza. Il prezzo d’acquisto è mediamente il più basso del mercato.

Infine, il motore installato sul mozzo posteriore rappresenta il compromesso ideale fra le due tipologie già presentate. La tecnologia si installa con relativa semplicità, garantisce una buona capacità di assorbimento degli urti ma anche una maneggevolezza e un peso che la rendono adatta anche all’uso urbano. L’hub posteriore si colloca a metà strada fra quello anteriore e quello al telaio anche per ciò che concerne la questione prezzo.

La batteria

Il ciclo di vita di una batteria per bici elettriche è mediamente compreso tra i 500 e i 700 cicli di ricarica ma, adottando una condotta responsabile e gestendo l’accumulatore con accortezza, può essere allungato fino ai 1.000 cicli di ricarica. Considerando che un generatore per e-bike ha una capacità compresa tra i 40 e i 70 km per ciclo di ricarica, una batteria al litio di nuova generazione è in grado di garantire una durata complessiva fino anche a 50.000 km, se custodita al riparo da fonti di calore e di umidità e ricaricata con la giusta frequenza.