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Quello delle energie rinnovabili è un tema, purtroppo, ancora troppo poco conosciuto, soprattutto nei Paesi in cui prevale un tipo di politica energetica basata sui combustibili fossili. Se ne sente parlare poco, non si hanno molte informazioni a disposizione e il massimo di approfondimento a cui ci si limita è sulle differenti caratteristiche e benefici dei diversi tipi di energia pulita.
Ma qual è la situazione delle energie rinnovabili in Italia? Quali sono le fonti da cui si ricava energia, quanta se ne produce all’anno e dove? Conoscere questi dati ci permette di collocare l’Italia all’interno quanto meno del panorama europeo, per capire se siamo veramente lontani anni luce da paesi come Olanda, Svezia e Norvegia oppure se stiamo andando nel verso giusto.
Le risorse a cui facciamo riferimento per gettare luce sulla situazione della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili in Italia sono state realizzate dall’azienda di lampade di design Slamp, si tratta dell’infografica “L’Italia delle energie rinnovabili” disponibile in fondo a questo articolo e la mappa interattiva “L’Italia ecologica”.
La situazione italiana
L’Italia è un Paese che si sviluppa in lunghezza ed è caratterizzato da zone climatiche molto diverse fra loro, sebbene si trovi al centro della zona temperata del nostro emisfero. Si passa dalle nevi perenni delle Alpi del nord al sole cocente del sud, il tutto però sempre mitigato dai mari che circondano l’Italia per ben 3 lati su 4. Per questo motivo è possibile sfruttare diverse fonti di energia pulita, a seconda della zona in cui ci si trova, per sfruttare al meglio le condizioni climatiche del luogo.
In Italia, le fonti rinnovabili da cui si produce energia elettrica pulita sono 5:
- idraulica
- eolica
- solare
- geotermica
- bioenergie
La fonte rinnovabile più diffusa sul territorio italiano è quella solare e quella meno utilizzata le bioenergie. I dati, in ogni caso, sono estremamente positivi. L’anno scorso, ad esempio, il 43,1% di tutta l’energia elettrica prodotta è derivata da fonti rinnovabili. Si tratta nello specifico di 120.679 GW/h su 279.828 GW/h totali prodotti. Ma vediamo i dati più nel dettaglio.
Vince il solare, ma la crescita continua
Come accennato in precedenza, l’energia solare vince su tutte le altre fonti per numero di impianti presenti sul territorio e per quantità di energia prodotta. Su quasi 650.000 impianti, infatti, il 98,8% sono fotovoltaici, per una potenza complessiva di 49.986 MegaWatt. Sicuramente uno dei motivi è legato, come detto, ai fattori climatici e al fatto che gran parte dell’Italia è esposta a un’ottima luce solare per diversi mesi all’anno, ma l’energia solare, comunque, è anche la più diffusa a livello mondiale: attualmente è quella che richiede i costi minori ed è la più semplice da installare, a differenza di altre fonti come quella idraulica o eolica.
Negli ultimi 16 anni, comunque, dal 2001 a oggi, la crescita ha interessato indistintamente tutte le fonti di energia, stabilizzandosi su un +8% annuo. Nello specifico, il solare è cresciuto del 33%, le bioenergie del 25%, l’eolica del 21%, l’idraulica del 17% e la geotermica del 2%.
In effetti, la geotermica è l’unica fonte rinnovabile poco sfruttata in Italia, ma in questo caso si tratta di una questione che interessa tutto il mondo, perché la geotermia richiede tecnologie e investimenti ancora troppo elevati per essere sviluppata su larga scala. L’unica regione italiana in cui è presente è la Toscana, che possiede 34 impianti che producono quasi 6.000 GW/h (GigaWatt/ora) all’anno.
Energia pulita…Regione per Regione
Con l’infografica “L’Italia delle energie rinnovabili” possiamo farci un’idea precisa della situazione generale nel Paese, ma grazie alla “Mappa interattiva delle energie rinnovabili in Italia” è possibile entrare nel dettaglio e, navigando virtualmente la penisola, scoprire quali fonti di energia vengono sfruttate nelle singole regioni, quanti impianti sono presenti sul territorio e quanta energia producono, per ogni singola fonte rinnovabile.
Guardando la mappa, colpisce subito il fatto che ci sono alcune regioni (ad esempio la Lombardia) più produttive di altre. In un’ipotetica classifica, la Lombardia vincerebbe come regione che produce più energia elettrica da fonti rinnovabili, con 85.000 impianti che producono 19.919 GW/h all’anno. All’ultimo posto troviamo invece la Liguria, la cui produzione ammonta solamente a 689 GW/h da 5.795 impianti.
I risultati, comunque, si possono ritenere soddisfacenti. Nel mese di giugno dello scorso anno si è toccato un traguardo significativo, che rappresenta una tappa importante nel percorso verso un’Italia e un mondo meno inquinati e più sostenibili: la produzione mensile di elettricità è stata coperta per il 50,5 per cento da fonti di energia rinnovabile. Non accadeva dagli anni Sessanta, ma rispetto ad oggi all’epoca il quadro era molto diverso. Al tempo era l’idroelettrico a farla da padrone e la produzione annua totale di energia elettrica era circa un terzo di quella attuale. La richiesta era molto inferiore, così come le tecnologie disponibili e gli investimenti in tal senso.
Questo traguardo, comunque, certifica il successo della politica d’incentivi che ha fatto aumentare del 137 per cento la produzione elettrica da fonti di energia rinnovabile rispetto al 2000 e che ha consentito all’Italia di raggiungere l’obiettivo europeo al 2020 in anticipo di quattro anni.
Lo Smart Grid
Una delle caratteristiche intrinseche delle fonti rinnovabili, è che non sono programmabili. Non è possibile calcolare, infatti, quanto pioverà, quanti giorni di sole ci saranno e così via. Negli ultimi 5 anni, è stato aggiunta alla produzione elettrica una quantità molto elevata di energia da fonti “non programmabili”, si parla di quasi 20 GW solo di fotovoltaico. Per gestire questo enorme flusso di energia, i metodi convenzionali come la regolazione della potenza degli impianti per mantenere in equilibrio domanda e offerta, potrebbero non bastare più.
La smart grid è un nuovo elemento di flessibilità da introdurre nella rete, per riuscire a gestire in modo intelligente e produttivo l’ammontare energetico a disposizione. Si tratta di una vera e propria rete intelligente di trasporto energetico bidirezionale, attiva con l’aiuto di elettronica, informatica e comunicazione. È una rete composta da tante piccole reti che si diramano tra produttori e consumatori, i quali possono comunicare tra di loro e scambiarsi informazioni per gestire con maggiore efficienza i picchi di richiesta, evitando così interruzioni improvvise di elettricità o riducendo il carico quando e dove necessario.
Solo così saremo in grado di equilibrare la produzione di energia da fonti rinnovabili e iniziare a pensare di poter essere veramente indipendenti dai combustibili fossili.