Energia

Che cos’è il mix energetico e come incide sulle scelte energetiche di aziende ed imprese?

Mix Energetico
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Il “fuel mix” o “mix energetico” è la combinazione di fonti energetiche utilizzate per la produzione di energia elettrica da parte di uno specifico fornitore di energia. Il fuel mix può includere diverse fonti di energia, come il carbone, il gas naturale, il petrolio, l’energia nucleare, l’energia idroelettrica, l’energia solare, l’energia eolica e altre fonti rinnovabili.

Il mix energetico di un fornitore di energia può avere un impatto significativo sulle decisioni energetiche di aziende, imprese e partite IVA, poiché influisce sui costi e sulla sostenibilità dell’energia elettrica. Ad esempio, se un sistema elettrico dipende principalmente da fonti fossili, come il carbone o il gas naturale, le tariffe dell’energia elettrica possono essere più elevate rispetto a un sistema che dipende principalmente da fonti rinnovabili, come l’energia solare o eolica.

Inoltre, un mix energetico più pulito e sostenibile può essere vantaggioso per le aziende che desiderano ridurre le proprie emissioni di gas serra e migliorare la loro reputazione ambientale. Molte aziende, infatti, si impegnano ad utilizzare fonti di energia rinnovabile per la propria attività, con l’obiettivo di raggiungere la neutralità climatica o diventare completamente alimentate da energia pulita.

Le decisioni energetiche di aziende, imprese e partite IVA possono anche essere influenzate dalle politiche e dalle regolamentazioni del governo relative al mix energetico. Ad esempio, alcune normative richiedono ai fornitori di energia elettrica di fornire una certa quantità di energia rinnovabile nel loro mix energetico, oppure offrono incentivi fiscali o finanziari per l’utilizzo di fonti di energia rinnovabile.

Cosa dice la legge italiana sul mix energetico?

In Italia, il mix energetico è regolato dal Decreto Legislativo n. 79 del 16 marzo 1999 e dal Decreto Ministeriale n. 10 settembre 2010. Questi decreti stabiliscono gli obiettivi di sviluppo delle fonti rinnovabili e l’uso delle fonti non rinnovabili nella produzione di energia elettrica.

In particolare, il Decreto Legislativo n. 79/1999 stabilisce che entro il 2010 almeno il 25% della produzione totale di energia elettrica in Italia dovrebbe provenire da fonti rinnovabili. Successivamente, con il Decreto Ministeriale n. 6 luglio 2012, sono stati fissati nuovi obiettivi per il 2020, che prevedono che il 17% della produzione totale di energia in Italia provenga da fonti rinnovabili.

Tra le altre cose il Decreto Ministeriale n. 10 settembre 2010 stabilisce i cosiddetti “Titoli di Efficienza Energetica” (TEE), che sono dei certificati rilasciati ai produttori di energia che utilizzano fonti rinnovabili o adottano misure di efficienza energetica. Questi titoli possono essere scambiati tra i produttori di energia o venduti ai consumatori finali, al fine di incentivare la produzione di energia pulita.

In conclusione, la legge italiana prevede anche misure di incentivo per la produzione di energia da fonti rinnovabili, come gli incentivi economici per la produzione di energia solare o eolica, le agevolazioni fiscali per le imprese che investono in tecnologie pulite e le tariffe incentivanti per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Queste normative sono finalizzate a ridurre l’impatto ambientale dell’energia prodotta e a promuovere uno sviluppo sostenibile del sistema energetico italiano.

Come impatta il mix energetico sulla bolletta?

L’impatto del mix energetico sulle bollette dell’energia dipende dalla scelta del tipo di tariffa e dalle politiche di incentivazione per la produzione di energia da fonti rinnovabili.

Nel caso di tariffe del mercato libero, l’energia prodotta da fonti rinnovabili ha un prezzo leggermente più elevato rispetto all’energia prodotta da fonti non rinnovabili, ma i consumatori e anche le aziende possono scegliere di acquistare anche solo energia verde.
Tuttavia, è importante sottolineare che il mix energetico non è l’unico fattore che influenza le tariffe dell’energia elettrica. Altri fattori importanti sono le politiche fiscali, le tasse sulla produzione di energia elettrica e il costo delle infrastrutture per la distribuzione dell’energia. Per il calcolo del mix enegerico vari produttori sono tenuti per legge a informare il Gestore dei servizi energetici sulle fonti utilizzate per produrre l’energia che vendono. Ricevute queste informazioni, il gestore analizza la composizione delle fonti di energia e pubblica i risultati ottenuti.