Ambiente

Mobilità sostenibile: le città europee più green

Car Sharing Milano
Contenuto curato da energetico

Dai veicoli in condivisione alle piste ciclabili, dal trasporto pubblico al monitoraggio della qualità dell’aria: sono tante le vie che possono essere percorse per promuovere la mobilità sostenibile, all’insegna di quella multimodalità che sembra essere diventata il marchio di fabbrica di diverse città europee.

Lubiana

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Un esempio è quello di Lubiana, la capitale della Slovenia, che nel 2013 si è aggiudicata il Mobility Week Award e che negli ultimi dieci anni ha visto crescere la propria rete di piste ciclabili di oltre il 500%. Nominata Capitale Verde per il 2016, la più popolosa città slovena ha aumentato, con un Piano per la Mobilità Sostenibile studiato ad hoc, gli spostamenti in autobus del 50%, quelli in bici del 40% e quelli a piedi del 20%. E i progetti sono ambiziosi anche per il futuro: l’obiettivo per il 2020 è quello di una mobilità costituita per un terzo da veicoli privati, per un terzo da mezzi non motorizzati e per un terzo da mezzi pubblici.

Budapest

Rimanendo a est, anche Budapest può essere inserita nel novero delle città europee che hanno scelto di scommettere con convinzione sulla mobilità sostenibile, come dimostra il recente acquisto di 150 autobus nuovi destinati al servizio pubblico. La restaurazione della metropolitana è un altro punto a favore, soprattutto se si considera che a servire la capitale ungherese è la linea più antica di tutto il Vecchio Continente. Ma anche chi vuole spostarsi in bici non trova ostacoli nel farlo, grazie ai 300 chilometri di piste ciclabili e alle oltre 70 stazioni di bike sharing, con più di un migliaio di biciclette a disposizione.

Helsinki e Oslo

In questo quadro non può mancare la Scandinavia, con Helsinki e Oslo che rappresentano due realtà da cui trarre preziosi insegnamenti. La capitale della Finlandia, per esempio, si è posta l’obiettivo di eliminare del tutto i mezzi motorizzati privati nel giro dei prossimi 10 anni, nel contesto di un progetto elaborato che si basa sull’implemento dell’infomobilità e di una rete di trasporti molto complessa. Che cosa vuol dire? Semplicemente che grazie allo smartphone si potrà individuare il tragitto migliore per le proprie esigenze in funzione dei mezzi disponibili, dei loro orari e dei percorsi; e, ovviamente, i pagamenti potranno essere effettuati online. La capitale della Norvegia, invece, allo stato attuale può essere ritenuta la città europea più elettrica, complici le agevolazioni fiscali molto consistenti che sono state destinate agli acquirenti di vetture elettriche. Ovviamente un ruolo rilevante lo ha avuto anche la rete di ricarica: solo a Oslo sono circa 4mila le colonnine di ricarica a disposizione. Per di più, le auto elettriche possono circolare ovunque, anche nelle aree a traffico limitato, e dispongono di corsie preferenziali su cui viaggiare.

Rivas Vaciamadrid

Ma non ci sono solo grandi e prestigiose capitali nella lista delle città europee che hanno voluto scommettere con forza sulla mobilità sostenibile: basti pensare, per esempio, a Rivas Vaciamadrid, cittadina che fa parte della cintura urbana della capitale spagnola e che a partire dagli anni ’80 ha conosciuto un significativo boom demografico. Le amministrazioni locali hanno annunciato l’intenzione di azzerare le emissioni di anidride carbonica entro il 2030, in virtù di un Piano per la Mobilità Sostenibile che ha avuto anche il riconoscimento della Commissione Europea. I punti principali? Più piste ciclabili e riduzione del ricorso alle auto, da cui derivano i quattro quinti dei consumi di energia.

Malmoe

Tornando in Scandinavia, a Malmoe – in Svezia – si è puntato sull’edilizia green e su quasi 500 chilometri di piste ciclabili: l’attenzione alle bici è conferma anche dal fatto che i semafori danno la precedenza ai ciclisti. Un innovativo trattamento dei rifiuti e l’istituzione di una low emission zone in cui i mezzi pesanti non possono entrare sono solo alcuni dei passi che sono stati seguiti per conseguire una riduzione dell’inquinamento.

Milano

Infine, anche Milano merita di far parte di questo elenco: la situazione è ancora lontana dall’essere rosea, ma di certo negli ultimi anni si è lavorato molto a supporto della mobilità sostenibile, sia con il consolidamento del servizio di bike sharing, con oltre 200 stazioni diffuse in città, sia con la nascita dell’Area C. Molto preziosi si sono rilevati anche i servizi di car sharing, a partecipazione pubblica o privati, mentre la linea lilla della metro ha anticipato quella blu, che vedrà la luce nei prossimi anni. Apprezzata anche Pass Mobility, iniziativa a sostegno dei pendolari invitati a usare i mezzi pubblici pagati dall’azienda per cui lavorano.