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Quando l’installazione dei pannelli sul balcone può riservare delle sorprese?
Negli ultimi anni, complice la Direttiva Green, fortemente voluta dall’Unione Europea, gli edifici diventeranno sempre più sostenibili e meno energivori. Per questo motivo anche le famiglie italiane stanno riscoprendo il valore del fotovoltaico domestico.
Dopo i tetti, terrazzi ora è la volta dei balconi. Installare pannelli fotovoltaici sul balcone rappresenta una possibilità concreta per abbassare i costi ed avere bollette più leggere e contribuire alla sostenibilità ambientale. Ma attenzione: come ogni intervento edilizio, anche quello che interessa una parte privata dell’immobile – come appunto il balcone – richiede una buona conoscenza delle norme e delle dinamiche condominiali.
Cosa dice il codice civile
L’articolo 1122-bis del Codice civile consente a ciascun condomino di installare impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili sulle parti di proprietà esclusiva, tra cui rientra proprio il balcone.
La norma mira a semplificare l’autonomia energetica dei singoli, evitando lungaggini assembleari, ma è necessario che vengano rispettate due condizioni fondamentali:
- non venga compromesso la stabilità dell’edificio;
- non venga alterato il decoro architettonico della facciata condominiale.
Cosa dice la giurisprudenza
Anche se il balcone rientra tra proprietà esclusive, l’intervento può avere ricadute visive o strutturali sull’intero edificio, ed è su questi aspetti che si concentrano le principali controversie.
La giurisprudenza, peraltro, è ormai piuttosto chiara: se l’intervento è contenuto, non visibile o ben integrato, non serve l’autorizzazione dell’assemblea, come ha chiarito la Cassazione con l’ordinanza n. 1337 del 16 gennaio 2023.
Lo stesso Tribunale di Milano, con sentenza n. 9654 del 2019, ha stabilito che le delibere condominiali che vietano in modo generico l’installazione di impianti rinnovabili sono nulle se non fondate su motivazioni tecniche concrete. Tuttavia, anche quando non c’è obbligo formale di comunicazione, agire con trasparenza conviene sempre: presentare all’amministratore una relazione tecnica redatta da un professionista, che dimostri il rispetto dei requisiti di sicurezza e decoro, può evitare discussioni inutili e rassicurare il condominio.
Energia green: no al fai-da-te selvaggi
Visti i limiti imposti dalle norme e dalle recenti decisioni giurisprudenziali possiamo affermare che anche se l’impianto fotovoltaico sul balcone, rientra tra gli interventi di edilizia libera, richiede preliminarmente una valutazione tecnica perché è preferibile effettuare:
- un controllo sulle condizioni statiche del manufatto perché non tutti i balconi sono idonei dal punto di vista statico;
- non tutte le facciate si prestano all’integrazione visiva dell’impianto; se l’edificio ha particolari caratteristiche architettoniche – pensiamo a immobili d’epoca o con vincoli storici – il rischio di incorrere in sanzioni o dover smontare tutto è reale
- in alcuni casi, può essere necessario considerare anche eventuali vincoli paesaggistici.
Per tutti questi limiti è fondamentale rivolgersi a un tecnico qualificato che possa fornire una relazione tecnica completa e valutare l’impatto dell’intervento. Un buon progetto, ben documentato e trasparente, è anche lo strumento più efficace per prevenire contenziosi costosi.
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