Sostenibilita

Biometano: il combustibile ecologico e sostenibile realizzato dai rifiuti

Biometano
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Che l’immondizia producesse denaro non è una novità. Un po’ meno che i rifiuti sarebbero stati in grado di produrre combustibile. Eppure dalla “purificazione” del gas che si realizza dal trattamento di rifiuti organici e da scarti si produce il biometano. Un combustibile pulito, meno inquinante che può essere utilizzato per i veicoli ma anche per la climatizzazione di ambienti. All’ Italia farebbe comodo produrlo, con un solo intervento si risolverebbero due problemi: la gestione dei rifiuti che preoccupa molte città e la costosa importazione di gas dall’ estero. In Italia comunque non siamo messi male nella produzione di biogas. Secondo i dati del Consorzio italiano biogas (Cib) il nostro è quarto al mondo per produzione. Davanti a noi ci sono Usa, Vina e Germania Circa 1.500 gli impianti di biogas attivi per una produzione uguale a circa il 12-13% dell’attuale fabbisogno annuo di gas in tutto il paese.

Come si produce il biometano

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La parte organica dei rifiuti solidi urbani è un ottima fonte per la realizzazione di biogas. E’ caratterizzata da alta biodegradabilità a causa del grande contenuto di cibo inutilizzato o parzialmente consumato. Anche il compostaggio puo’ essere usato con gli scopi finali di recuperare sostanze nutritive e materiali modificanti solidi. Grande attenzione negli ultimi anni è stata data alla digestione anaerobica con lo scopo di recuperare l’idrogeno dai rifiuti organici tramite processo di fermentazione scura.

Come siamo messi con la raccolta dei rifiuti organici

in Italia ci sono parecchie differenze tra nord e sud. SECONDO i dati del Consorzio italiano compostatori, dati del 2017, nel nostro paesi sono state recuperate 6,6 milioni di tonnellate di scarti organici. A nord siamo a 127 Kq pro capite, al centro 114 kg e al sud solo 83 kg per abitante l’anno. C’è quindi da lavorare, incrementare la raccolta differenziata e sensibilizzare le persone a tenere da conto l’umido e buttarlo negli appositi cassonetti della differenziata. Purtoppo in molti comuni, anche del Nord Italia, la raccolta dell’ umido non viene effettuata, ed i rifiuti organici vengono gettati e mischiati con quelli ordinari.

L’idrogeno

I recupero di scarti organici è utile anche per la produzione di idrogeno, oggi utilizzato per processi industriali, come ad esempio la produzione di ammoniaca, raffinazione del carburante o per l’idrogenazione di oli vegetali. Gli sviluppi futuri stanno guardando all’idrogeno come valida fonte di energia. L’uso dell’idrogeno è un’alternativa interessante all’energia attuale risorse, a causa del suo potenziale e versatilità . L’ Idrogeno ha un alto rendimento energetico, risulta essere pari a 122 kJ / g, che è superiore a quello dei combustibili idrocarburici. Il solo il prodotto finale della combustione dell’idrogeno è rappresentato dall’acqua pura, non c’è anidride carbonica rilasciata nella reazione. L’idrogeno può essere efficacemente utilizzato nei motori a combustione interna o in celle a combustibile chimiche per produrre elettricità. Queste caratteristiche fanno dell’idrogeno una fonte di energia che può consentire di far fronte alla crescente domanda di energia attuale e futura, senza contribuire alle emissioni di carbonio nell’atmosfera e quindi all’effetto serra. Tuttavia, l’idrogeno non è un pura fonte di energia primaria, come i combustibili fossili. Anche se è l’elemento più abbondante sul Terra, l’idrogeno è comunemente associato ad altri composti e non è disponibile gas idrogeno. Questo è il motivo per cui il puro gas idrogeno deve essere estratto da altre fonti, diventando un’energia vettore, che può essere prodotto, immagazzinato, trasportato e utilizzato per soddisfare le esigenze industriali e domestiche.